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Nello sport ci vuole spirito vincente: ce lo racconta Federico Gaio

Tennis, padel, piscina e palestra.

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Nello sport ci vuole spirito vincente: ce lo racconta Federico Gaio

Protagonista allo Sporting Club Genova nella Serie C tennis, Federico Gaio commenta l’ultimo appuntamento andato in scena domenica, ma ci parla anche di padel in coppia con un certo Antonio Cassano!

Federico Gaio, uno dei protagonisti della sfida di tennis Serie C, qui allo Sporting, ci racconta il suo punto di vista in merito all’ultimo impegno contro, come lo ha definito il Presidente, un bellissimo Bogliasco:

Sinceramente credo si sia giocata la partita giusta; mi aspettavo il 2 pari dopo i singoli, nel senso che sapevamo di perderne potenzialmente 2 e di giocarci poi gli altri e quindi abbiamo tentato di gestire quel risultato.

Ammetto che potevamo fare qualcosa di più nei doppi, perché con il pareggio dei singoli, ci sarebbe poi bastato fare lo stesso nella prossima giornata per qualificarci ai playoff, ma alla fine è fondamentalmente andata male. 

C’è un po di amarezza nella voce di Federico che prosegue nella sua analisi:

Nel complesso, però, abbiamo giocato delle buone partite e forse la peggiore è stata quella del nostro doppio, il mio e di Filippo…

I nostri avversari erano in fiducia e, d’altro canto, Inserra a questo livello  è un giocatore che fa la differenza e il suo compagno è solido con delle buone basi anche in termini di doppio; il fatto che giochi a padel lo aiuta a rete e, se sei sotto, non è semplice recuperare.

Diciamo che loro sono stati bravi perché ci hanno tenuto sempre con la testa sott’acqua, senza contare che, dopo aver vinto il primo set, arriva Inserra e ti piazza quattro prime a 190 all’ora, e quindi capisci bene che diventa tutto più complicato.

Per Fede Gaio si poteva forse cambiare qualcosa a livello di strategia in termini di schieramento della squadra:

Ma sì, ripeto, non abbiamo giocato male, ma forse si potevano invertire le coppie e, comunque, in un girone complicato come il nostro, abbiamo giocato bene tutti.

E, a questo punto, Fede ripercorre un pò l’andamento di questo girone con una puntualizzazione sulle effettive classifiche dei giocatori

La prima partita con il CUS, che è una squadra da serie B, ci ha messo un po’ in palla: avevamo tutti avversari più forti di noi e questo per noi è stato un buon allenamento, che ci ha anche motivato.

Però bisogna ammettere che nel nostro girone c’erano squadre molto competitive; non così in altri gironi.

Il CT La Fattoria, per esempio, è una squadra complicata: hanno due ragazzi con classifica 2,6 che secondo me valgono anche 2,5 o 2,4 e, probabilmente, questo aspetto delle classifiche non veritiere, cioè più basse rispetto al valore che poi vedi in campo, ci ha in qualche modo penalizzato.

Magari in un girone diverso avremmo già potuto essere qualificati.

Ma questo è lo Sport e comunque abbiamo fatto partite di livello e con Filippo  abbiamo cercato di motivare i ragazzi giovani che stanno migliorando tanto e hanno vinto match importanti come quello di Berlingeri con Viganego a Chiavari o quello di Luca contro Fabio Parodi, che è stato anche un seconda categoria… Alla fine sono contento perché li vedo crescere e migliorare, mentre noi, io e Filippo, dobbiamo tenere botta finché possiamo.

Dopo questi discorsi da giocatore navigato, viene spontaneo chiedere a Fede la sua età che, ammette candidamente, essere pari a:

24 anni.

Risata di entrambi vista la gioventù di chi parla, rispetto a quella di chi riporta quanto ascoltato! Ma tant’è. Fede ci parla anche di aspettative dicendo che:

L’unica cosa che mi aspetto dal mio tennis è: divertirmi e cercare di continuare a giocare, visto che per me, oltre che uno sport, il tennis è un compagno di vita.

Ora che sto lavorando in ufficio come praticante commercialista, non ho più molto tempo per allenarmi, ma voglio comunque tenermi in forma, sfogarmi, divertirmi …
E’ anche un pò per questo che quest’anno ho deciso di fare la Coppa 2.7, che non avevo mai giocato.

Sapevo, però, che mi avrebbe dato la possibilità di giocare due partite in più la domenica e quindi l’ho fatto sia come preparazione per la serie C, ma anche per me stesso.

E comunque il tennis non lo mollerò mai … A volte mi chiedo se un giorno lavorerò in questo ambito… Certo, sarebbe un sogno da un certo punto di vista, però bisogna vedere anche a quali condizioni.

E, vista questa dichiarazione d’amore per il tennis, mettiamo un pò di pepe chiedendo qualcosa a Fede sull’antagonista del suo sport preferito: il padel

Il padel è fantastico, perché per me non è affatto un peso. Venendo dal tennis, dove a livello fisico mentale sei lì da solo, trovo che il padel sia meno impegnativo. E’ un pò come andare a giocare a calcetto con gli amici, no? Diciamo che se gioco la serie B a padel non sento, paradossalmente, il peso che ho per la Serie C di tennis dove sono in campo da solo e sai che dovrai correre di più e sentire maggiormente la pressione. Ecco, il padel è più un divertimento, perché è uno sport che, come il calcetto, ti fa sentire la fatica solo alla fine e non nel mentre come succede nel tennis. A padel puoi giocare 8 partite di fila, poi magari non ti alzi per due giorni, però è talmente, come dire, superiore in divertimento che reggi.

Vogliamo sapere, a questo punto, come è nata questa passione così divertente:

E’ stato un divenire perché il papà di una mia amica, con il quale giocavo a tennis qui allo Sporting Club Genova, mi  ha invitato  a giocare a padel con Antonio Cassano. Puoi capire! Io sono sampdoriano e lui è sempre stato il mio idolo calcistico perché ho vissuto appieno gli anni della Champions League, cioè dei preliminari di Champions, quindi figurati! 

E da  lì lui ha poi trovato in me, come dire, il suo compagno preferito; quindi abbiamo iniziato a giocare contro, perché lui voleva migliorare, e poi ci siamo ritrovati insieme. 

Onestamente, per quelli che erano i miei obiettivi, anzi che forse non c’erano neanche nel padel, se non avessi incontrato Antonio, non so neanche se avrei, tra virgolette, mai giocato!

Fede ci racconta di un Antonio Cassano super organizzato nel programmare allenamenti, incontri, gruppi di amici e partite insieme al punto che:

Io e lui siamo diventati una coppia!  Penso che su 100 partite, 90 le gioco con lui. E comunque abbiamo raggiunto buoni risultati e, sebbene non avessi mai pensato al padel come impegno, io sono uno competitivo: al di là del padel, lo sono a giocare a carte, lo sono a calcetto, lo sono da qualsiasi punto di vista e Antonio è uguale a me.

Perché comunque avendo fatto sport ai suoi livelli, è stra-competitivo, è uno come me che si incazza come una bestia, perciò…

Gli diciamo di aver visto Antonio sul campo da padel particolarmente concentrato e desideroso di ottenere il massimo da se stesso, ma anche dal compagno…

Si si , ma infatti noi riusciamo a fare delle partite lottate con giocatori che, sulla carta, sono nettamente superiori perchè praticano questo sport!

Io padelisticamente parlando non ho delle basi e, diversamente dagli altri, non ho mai preso una lezione, ma  ho la fortuna di essere uno che ha il senso del gioco e che impara guardando.

Con Antonio mi diverto un sacco perché io devo avere con me uno che la partita la sente ; non sopporto, sia a padel che a tennis, di giocare con gente che sbaglia due colpi e non gliene frega niente! Divento matto e lui è come me: che sia la partitella di beneficenza, del venerdì o del sabato a pranzo o quella di serie B è uguale: dobbiamo vincere!

Ma forse questo è l’ atteggiamento normale per tutta quelle persone che hanno fatto sport ad un certo livello.

E siamo certi, allora, che Federico Gaio saprà trasmettere alla nostra giovane squadra agonistica di Serie C questo spirito. Forza ragazzi e grazie Fede.